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Il secondo Futurismo

Subito dopo il diploma presso l'Accademia di Brera a Milano, nel 1929, Mario Duse aderisce al movimento futurista e in particolare alla corrente guidata da Munari, nota come "Secondo Futurismo". Il giovane Duse partecipa a tutte le mostre organizzate dal gruppo e nel 1931 firma il Manifesto dell'Aeropittura insieme ai Futuristi Milanesi.

La Guerra

Riformato per motivi di salute, Mario Duse si impegna nella resistenza: diffonde stampa eversiva ed è attivo nel volantinaggio a Milano e nel piacentino.

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Riceverà il Certificato di patriota numero 229398 per essere stato componente della brigata Biancardi, oltreché l'attestazione dalla Commissione Riconoscimento Qualifiche Partigiani Lombardia.

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Negli anni '40 Mario continua a realizzare manifesti pubblicitari per importanti aziende come Italstrade e Odol. Risale a questo periodo anche il dipinto Ritratto di giovane uomo.

1929

Tiro alla Fune, 1930
Ritratto di un giovane uomo, 1945/1947

1930

Grafica pubblicitaria

Per le sue idee politiche, moderate rispetto al regime e quindi molto pericolose per il periodo, per motivi psicologici e per necessità economiche, Mario Duse lascia la pratica della pittura in sé per avvicinarsi alla grafica pubblicitaria, impiego che mantiene dagli anni fino agli anni '70.
L'organizzazione dello spazio, il gusto cromatico, l'utilizzo del contrasto nel bianconero e l'utilizzo della tecnica del fotomontaggio gli assicurano una buona fama, tale da portarlo alla collaborazione con aziende quali Campari, Pirelli e  Italstrade.

Bozzetto per Campari, 1931

1950

Tendenza spiritualista

Non è corretto identificare la tendenza spiritualista dell'opera di Duse con un periodo limitato nel tempo. Si può riscontrare, infatti, sin dal 1936, quando dipinge la Madonnina, "ricca di simbologia e trovate costruttive" (M. Durandi, 1992).

Nel corso degli anni '60 e '70, comunque, è come se si riaccendesse, dando vita ad una "nuova pittura stravolta e stridente, di esasperata espressività umana e visionaria ma carica di simboli e significati, di toni bruciati e sulfurei, di figure dai volti a maschera e mani protese, disseminata di croci e sovrastata da cieli con astri roteanti di policromi filamenti luminosi" (F. Casagranda, 2012).  La sua produzione in questo periodo sarà resa pubblica solo negli anni '90, con la partecipazione alla V e VI esposizione d'Arte Sacra Contemporanea organizzata dalla fondazione Stauròs.

1960

Madonnina, 1936
Ritiro

Al margine delle partecipazioni alle mostre degli anni '80 e '90, Mario Duse conduce una vita ritirata. Dipinge i paesaggi lombardi e poi veneti, la sua terra d'origine dove, inoltre, trova ispirazione per numerose poesie spesso in dialetto.

Qui, precisamente a Bassano del Grappa, si spegnerà nel 1996. 

Paesaggio in Brianza, 1970/1980

1980

Recupero culturale

Ricostruire la giusta dimensione di questo artista all'interno del movimento futurista è reso difficile, se non impossibile, dalla quantità di documenti e opere che sono andati persi durante la guerra. Ad esempio, la sua corrispondenza con Marinetti è andata completamente perduta.

Al contrario di quanto si pensi, comunque, Mario Duse ha avuto un ruolo di primo piano nell'esperienza del futurismo lombardo e negli ultimi anni lo sforzo del suo recupero culturale si sta intensificando.

Nel 1993 la mostra milanese Cesare Andreoni e il futurismo a Milano tra le due guerre lo indica come membro del gruppo futurista milanese, restituendogli il posto che gli compete.
Notevole è anche l'impegno dell'artista, dal 1992, nella scrittura di poesie spesso in dialetto veneto che costituiranno la raccolta Penna e Pennello

Nel contesto del recupero culturale del 2012 attuato dal comune di Bassano del Grappa, dove Duse ha passato gli ultimi anni di vita, le sue liriche sono state presentate al pubblico in una selezione.

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1990

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